Un interruttore da parete con un design pulito e moderno, dotato anche di tecnologia Matter per una configurazione serverless: ecco lo SwitchMan M5 di Sonoff

Sonoff da sempre è devota alle innovazioni tecnologiche ed insegue sempre nuove soluzioni alternative agli standard già presenti sul mercato. Lo SwitchMan M5 è la prova di come si possa pensare ad un prodotto che possiamo adoperare tramite la rete Wi-Fi di casa, affidandoci ai servizi server di eWeLink, oppure affidarci alla tecnologia di comunicazione Matter ed optare per un dispositivo smart slegato da un server remoto e gestito direttamente dal noi.

Confezione & Bundle

Lo SwitchMan M5 è confezionato nella classica scatola blue di Sonoff che identifica, prevalentemente, i device Wi-Fi. All’interno troviamo subito lo switch, seguito dalla manualistica, dal QR per la connessione a Matter e le viti per il fissaggio a parete.

Specifiche

Lo SwitchMan M5 è disponibile in diverse varianti, tutte di colorazione bianca per identificare i prodotti Matter, da 1 fino a 3 pulsanti. La versione che abbiamo ricevuto è quella a tre pulsanti ed adatta a scatola murale 503, ma esistono anche versioni adatte alle 502. La scocca è realizzata in policarbonato bianco con un design minimale, essenziale e moderno, in modo che si possa adattare a quasi tutti gli ambienti domestici. Anche i 3 pulsanti presenti sono realizzati con lo stesso materiale, come pure la parte posteriore dell’interruttore.

In metallo è invece realizzata la placca che va avvitata alla scatola murale.

Smontando lo SwitchMan M5, separando il frontalino dalla parte di alimentazione, scopriamo che a gestire il device è una ESP32, microcontrollore, dotato di standard di rete è IEEE 802.11 b/g/n a 2.4GHz, sempre più standard presente nei dispositivi smart. Sul PCB del device troviamo anche i singoli pulsanti ed i rispettivi led di stato.

Lo SwitchMan M5 lavora con una tensione di 230V, permettendo di gestire corrente fino a 10A nella versione a 1 pulsante, mentre fino a 6A in quella a 3 pulsanti (2 Ampere per pulsante). Significa che per la versione in nostro possesso possiamo collegare carichi fino a 1320W, ossia circa 440W per pulsante, il che permetterebbe al dispositivo di gestire non solo punti luce.

Per la gestione dei carichi troviamo una morsettiera costituita da 5 unità: il Neutro, la Fase in ingresso e 3 Fasi in uscita. La morsettiera è dotata anche di una cover rimovibile per un posizionamento più sicuro in fase di montaggio a parete.

Collegamenti

I collegamenti da effettuare sono molto semplici, tuttavia vi ricordiamo di non toccare mai i vostri impianti elettrici se non sapete bene cosa state andando a fare e di rivolgersi sempre ad un professionista per ogni evenienza.

Passiamo adesso ad esaminare la morsettiera e a vedere come effettuare i collegamenti elettrici; nel primi morsetto, partendo da destra, notiamo la lettera N, identificante il Neutro. Con L  identifichiamo la linea di Fase in ingresso, ossia il cavo che dalla scatola di derivazione arriva all’interruttore. Per verificare quale filo sia la Fase, adoperate un cercafase. I morsetti L1, L2 e L3 identificano le Fasi in uscita, ossia i cavi che arrivano, ad esempio, ad un punto luce.

Nello schema riportato, troviamo in rosso la line di fase che dall’impianto a 230V entra nell’interruttore. Da L1, L2 e L3 partono 3 fasi di uscita, anche qui di colore rosso, che portano la tensione a 3 lampadine. In blue, invece i cavi di Neutro, che si ricongiungono all’omonima linea.

Nel nostro esempio pratico, realizzato solo per scopo dimostrativo, ma non adatto ad utilizzo quotidiano, abbiamo in nero il cavo di Fase, connesso a L, mentre un cavo blue per il Neutro, connesso al morsetto N. Il portalampade, a cui abbiamo avvitato una lampadina, è dotato di un cavo nero per la Fase in uscita, che abbiamo connesso al morsetto L1, e di un cavo blue per il Neutro, che abbiamo sempre avvitato al morsetto N, operazione effettuata solo per praticità ma che sconsigliamo.

Configurazione

Lo SwitchMan M5 è compatibile con diversi ecosistemi, tra cui Alexa, Google Home, Apple HomeKit e Home Assistant, che grazie alla tecnologia Matter permette una integrazioni diretta e senza router di confine. Tuttavia, la scelta di integrarlo tramite eWeLink o tramite Matter produce vantaggi e svantaggi.

La configurazione per l’associazione con l’app eWeLink è abbastanza semplice e guidata. Aprite l’applicazione, effettuate il LogIn con le vostre credenziali di accesso e cliccate in alto sul pulsante Add Device. Per prima cosa verrete avvisati di adoperare una rete Wi-Fi a 2,4GHz e non a 5GHz; potreste avere problemi in questa fase e potreste risolvere il problema con un po’ di insistenza o disattivando questa modalità dal vostro Modem/Router.

Il passo successivo è attendere il pairing conlo SwitchMan M5. Potrebbe volerci qualche secondo, ma se tutto va per il verso giusto apparirà una schermata uguale a questa.

Selezionate il dispositivo, riconfermate la password della rete Wi-Fi che dobbiamo adoperare. Il principale vantaggio di adoperare l’app eWeLink è la possibilità di aggiornare il firmware del dispositivo, oltre ad integrarlo più facilmente in automazioni se si dispone di device Sonoff. Un’ulteriore configurazione, disponibile solo su app eWeLink è la regolazione della luminosità degli indicatori di stato, utile soprattutto se il dispositivo è collocato all’interno di camere da letto. Infine, la possibilità di integrarlo in eWeLink CAST.

La configurazione via Matter non richiede Router di confine e possiamo sfruttare comodamente la connessione Wi-Fi e Bluetooth per configurarlo. Procediamo ad integrare lo SwitchMan M5 tramite Matter su Home Assistant. Il primo passo da compiere è alimentare il dispositivo,  poi da smartphone apriamo l’app di Home Assistant, muoviamoci su Impostazioni -> Dispositivi e servizi e clicchiamo sul pulsante Aggiungi integrazione.

Selezioniamo la voce Aggiungi dispositivo Matter

Si aprirà la procedura di configurazione che ci chiederà di scansionare il QR Code presente nella confezione.

Attendiamo qualche secondo che la procedura di associazione termini, finché apparirà una schermata simile a questa, dandoci la conferma dell’avvenuta associazione e della creazione di 3 entità switch da aggiungere alla plancia.

Anche qui troviamo dei vantaggi e svantaggi. Se da un lato sia staccati dalla piattaforma eWeLink, quindi possiamo gestire comodamente il dispositivo da Home Assistant, oppure con controllo vocale tramite Alexa o Google, come immaginiamo il firmware non è aggiornabile e alcune funzionalità, presenti solo su app, vengono meno.